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DE HONESTA VOLUPTADE ET VALITUDINE di Bartolomeo Sacchi – 1474

Academia Barilla - Biblioteca Gastronomica

Sapevate che l’opera fondamentale di Bartolomeo Sacchi, nominato nel Quattrocento da Papa Sisto IV primo direttore della Biblioteca Vaticana, contribuisce all’affermarsi nella cucina italiana del gusto dolce e dello zucchero, la “nuova spezia” che si affianca a quelle tradizionali?

Insieme con il Libro de arte coquinaria di Maestro Martino, il volume di Bartolomeo Sacchi è una delle colonne portanti della letteratura gastronomica del Quattrocento.

Bartolomeo Sacchi (1421-1481), soprannominato “Platina”, perché originario di Piadena (CR), è uno dei grandi nomi dell’umanesimo italiano.

Nominato da Papa Sisto IV primo direttore della Biblioteca Vaticana, ha l’occasione di conoscere Maestro Martino da Como, cuoco personale del Patriarca di Aquileia a Roma, da cui raccoglie 240 ricette.

A cosa va attribuito il grande successo dell’opera De honesta voluptate et valetudine (Il piacere onesto e la buona salute) del Platina? Alla trattazione sistematica intorno all’arte della cucina, alla dietetica, all’igiene alimentare, all’etica dell’alimentazione e ai piaceri della tavola, secondo un’alternanza di prescrizioni di carattere operativo e di natura morale intorno al cibo e all’atto del nutrirsi.

Le ricette proposte registrano, come nel già citato libro di Martino da Como, l’affermarsi nella cucina italiana del gusto dolce e dello zucchero, la “nuova spezia” che, dal Trecento, tende ad affiancarsi o sovrapporsi a quelle tradizionali. E seguono i principi della medicina galenica, secondo la quale i cibi devono ristabilire l’equilibrio tra gli elementi primari (aria, fuoco, acqua e terra) costituenti l’organismo umano, con le rispettive qualità di freddo, caldo, fluido e solido.

L’opera, che è più un trattato sul potere nutritivo e curativo degli alimenti che un libro di cucina, è importante perché suggerisce l’istituzione di un nuovo must: quello per la frugalità. E lo fa in un momento storico in cui le classi medio-alte, alle quali il testo si rivolge, pur amando ancora sfoggiare tavole imbandite con ogni bendiddio, sono pronte a considerare la sobrietà come un valore. A tavola come nella vita.

La moderazione nell’atto alimentare è un tema di grande attualità. Sia per l’impatto che molti prodotti hanno sull’ambiente e il pianeta, sia per l’attenzione al benessere del corpo e della mente che solo una dieta equilibrata può garantire. Perché, allora, non prendere ispirazione dalle concezioni gastronomiche del Platina?