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IL LUNARIO DELLA PASTASCIUTTA di Gustavo Traglia – 1956

Academia Barilla - Biblioteca Gastronomica

Sapevate che uno degli aneddoti più noti raccontati nel libro riguarda la "pasta della domenica"? Traglia descrive con tono ironico come la pasta fatta in casa fosse un evento quasi sacro, con la nonna che impastava e i bambini che rubavano pezzetti di pasta cruda, celebrando non solo la pasta, ma anche il valore della condivisione familiare e della tradizione culinaria.

La pasta è un universo: di forme, di sapori, di storie… Ne era ben cosciente Gustavo Traglia (1898-1957), docente di Gastronomia nelle Scuole di Stato per lo sviluppo del Turismo, che negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale costruisce la prima vera monografia dedicata alla pasta pubblicata in Italia: il Lunario della Pastasciutta

Giornalista brillante e scrittore arguto, Traglia è autore di oltre trenta fra romanzi, saggi di politica internazionale, scritti di musica e racconti per bambini, ma lega il suo nome alla pubblicistica storico-gastronomica con un’opera unica nel suo genere. 

Il volume prende le mosse dalle citazioni della pasta nella letteratura per poi suggerire arguti legami tra formati e segni zodiacali, approfondisce la storia della pasta con numerosi aneddoti e tocca i temi della cottura, per poi presentare 365 ricette, una al giorno e 52 per i giorni di magro. La selezione delle ricette continua con una attenta ricerca nei manuali di gastronomia storica suddivisa per secoli, per approdare poi alle figure storiche più significative che hanno amato la pasta, da Lucrezia Borgia a Paolina Bonaparte, da Cavour a Garibaldi. Una ampia sezione è dedicata alle ricette regionali mentre il mappamondo della pasta esplora le ricette in voga in tutti i continenti, ma tocca anche il tema della pasta nei menù, ne analizza gli aspetti nutrizionali e l’evoluzione della tecnologia produttiva nel corso dei secoli. Ma tenta anche, per la prima volta, di definire un dizionario dei formati di pasta che a distanza di oltre mezzo secolo non ha ancora trovato compimento.  

Come gli antichi almanacchi, da cui trae il nome, è un libro ricco di spunti e di curiosità, che nonostante il passare del tempo, conserva spunti di grande interesse anche per l’oggi.